Finalmente, dopo la lunga pausa, torna "The Walking Dead" con la mid-season premiere, la nona puntata della sesta stagione, intitolata "Nessuna via d'uscita" (titolo originale "No way out"). Dopo il salto le mie impressioni, aspettando, come al solito, le vostre.
Non c'è niente da fare, quando "The Walking Dead" mette in campo Greg Nicotero come regista la puntata è una bomba, nel sensoo proprio del termine. Cioè una bomba che esplode e scombina tutto: le nostre emozioni, i personaggi, la trama, la storia stessa verso la quale, fino alla puntata precedente, si stava dirigendo la serie.
E come conosce e gestisce lui i personaggi, rendendoli nella loro vera essenza, nessuno riesce a fare.
A parte, ovviamente, il suo amore sviscerato per gli Zombie, che gliene fa mettere in una sola puntata quanti non se ne vedono in tutta la stagione. E con un make-up eccezionale: uno diverso dall'altro, uno più orripilante dell'altro, con una perfezione quasi maniacale per i dettagli, che li rendono unici rispetto a qualsiasi serie televisiva che li contempli.
Senza contare la colonna sonora che è semplicemente perfetta per ogni scena ed ogni emozione che ci viene mostrata.
Direi che da queste premesse si capisce subito che la puntata mi è piaciuta e mi ha colpito un sacco, come da un bel po' la serie non riusciva a fare.
Si riparte esattamente da dove ci eravamo lasciati, su una strada deserta con Daryl, Sasha e Abraham che stanno affrontando il gruppo di un certo Negan, che, a quanto pare, controlla tutto nei dintorni. La supponenza e sicurezza con cui gli uomini di Negan, specialmente il loro capo, si muovono rende meglio di qualsiasi altra cosa il loro status nei dintorni. Sono evidentemente abituati ad essere ubbiditi senza discussioni, a non avere nessun tipo di resistenza da parte di chi sottomettono, ad uccidere senza pietà ed impunemente per fare valere la loro "opinione".
Peccato per loro che, finalmente, Nicotero sa esattamente cos'è Daryl, specie se si arrabbia, e cioè una macchina da guerra. Infatti, dietro l'apparente acquiescenza, prima uccide l'uomo che doveva rubare tutto ciò che rimaneva nel camion e poi fa saltare in aria con tranquillità tutto il gruppo di Negan con un lanciarazzi. Il tutto senza neanche avere il fiatone. E finalmente il Daryl che amiamo è tornato, dopo un periodo di sbandamento totale.
Nel frattempo ad Alexandria Rick and company stanno continuando la loro passeggiata tra gli Zombie. Ecco, devo ammettere che in questa parte un po' di magagnette autoriali ci sono state, anche se Nicotero le ha "nascoste" molto bene.
Per esempio, come si fa a fare due chiacchere in gruppo, anche se a bassa voce, a pochi passi da centinaia di Zombie, senza essere "beccati" da loro?
Ma si può superare questo "errore" facilmente grazie agli shock che ci aspettano subito dopo: Rick affida a padre Gabriel Judith. Avete capito bene! La affida al vigliacco, traditore e spia padre Gabriel. Un po' inverosimile direi, anche se è la prima indicazione di dove ci vuole portare la puntata, al cambiamento delle persone. Così come è un inverosimile che Judith non faccia una piega in tutto questo, ma questa è veramente una venalità.
E l'altro shock, direte voi? Semplice, Sam, il figlio piccolo di Jessie crolla, come ci si aspettava da mesi e si mette a fare scenate in mezzo agli Zombie che, ovviamente, fanno gli Zombie e cominciano a mangiarselo. Incredibile come nella sua mente abbia confuso le parole, che Carol gli ha detto per fargli accettare la realtà della situazione, con una condanna a morte. Ed ecco il solito messaggio che la serie continua a ripeterci: se non sei adatto e resistente a tutto in questo nuovo mondo muori senza se e senza ma.
Ovviamente Jessie dà fuori di matto nel vedersi mangiare il figlio sotto gli occhi ed anche lei viene attaccata dagli Zombie, aggrappandosi negli spasmi del dolore alla mano di Carl, obbligando così Rick (anche se un attimino esita perchè smette di usare i neuroni ma, diciamo elegantemente, il cuore) a tagliarle il braccio per liberare il figlio.
Ed a catena, questo porta Ron a prendere una pistola caduta nel parapiglia ed a sparare a chi secondo voi? Allo scemo che gli ha insegnato a sparare e che rimane lì come un imbecille a guardarlo allibito mentre lo sta per ammazzare, e cioè Rick. Grazie al cielo interviene Michonne che uccide Ron, ma questo fa fuoco lo stesso e colpisce colui che, invece, cercava di proteggere il padre, conoscendo Ron, e cioè Carl, che perde un occhio.
Intanto Carol e Morgan riprendono conoscenza e, la prima, dichiara apertamente che avrebbe dovuto uccidere Morgan da un po' per il bene di tutti. Ma Morgan sa come "prenderla" e le ricorda chi è veramente, una madre ed una moglie (anche se non sa che tipo di marito aveva) e non un macchina da guerra come vuole ostinarsi ad essere. Che sia l'inizio di un rapporto proficuo tra i due? Del resto gli opposti si attraggono.
In tutto questo Carol trova il tempo di salvare Denise (anche qui qualche chiacchera inutile sulla vita con il Wolf, ma ragazzi è "The Walking Dead" la filosofia fa parte integrante del suo modo di essere), che cerca di salvare Carl.
E qui Rick ha un altro dei suoi black-out da o tutto o niente: parte in quarta e cerca di uccidere da solo tutti gli Zombie che gli si parano davanti (solo un centinaio circa). Ma almeno questo porta tutti gli abitanti di Alexandria, compreso padre Gabriel ed Eugene, rintanati nelle loro case a seguirlo, a capire finalmente che, in questo nuovo mondo, si deve uccidere, si deve combattere per la propria vita.
Nel frattempo Enid e Glenn, dopo un'altra chiaccherata sul senso della vita, vanno a salvare Maggie e, proprio quando Glenn sembra perduto, arrivano Daryl, Sasha e Abraham che lo salvano e danno fuoco alla maggioranza degli Zombie in città (bellissima la sua espressione quando chiede spiegazioni sulla situazione e Glenn gli dice che è appena arrivato. ovviamente non sa del "cassonetto magico").
Alexandria è salva e Rick pensa di mettere in pratica il piano di Deanna, parlandone al figlio esanime. E lo scopo di questa puntata adesso è chiaro a tutti: il mondo è cambiato radicalmente, ma tutti loro possono ricostruirlo, su basi diverse da quelle precedenti, se sono disposti a rischiare ed a combattere per questo.
Puntata di sicuro ottima e incredibilmente piena di cambiamenti radicali con una regia decisamente sopra la media.
E anche il messaggo che arriverà a Negan mandato da Daryl avrà ripercussioni su tutti loro.
Ed ora a voi. Una sola preghiera: io non leggo il fumetto, ma so che molti di voi lo fanno e sanno cosa succederà a Carl. Vi pregherei di non spoilerare il tutto ai non lettori. Dato che il cliffhanger finale è proprio se Carl vivrà o meno. Se proprio ne volete parlare, magari mettete l'avviso "Spoiler" prima. Vi ringrazio in anticipo.
Non c'è niente da fare, quando "The Walking Dead" mette in campo Greg Nicotero come regista la puntata è una bomba, nel sensoo proprio del termine. Cioè una bomba che esplode e scombina tutto: le nostre emozioni, i personaggi, la trama, la storia stessa verso la quale, fino alla puntata precedente, si stava dirigendo la serie.
E come conosce e gestisce lui i personaggi, rendendoli nella loro vera essenza, nessuno riesce a fare.
A parte, ovviamente, il suo amore sviscerato per gli Zombie, che gliene fa mettere in una sola puntata quanti non se ne vedono in tutta la stagione. E con un make-up eccezionale: uno diverso dall'altro, uno più orripilante dell'altro, con una perfezione quasi maniacale per i dettagli, che li rendono unici rispetto a qualsiasi serie televisiva che li contempli.
Senza contare la colonna sonora che è semplicemente perfetta per ogni scena ed ogni emozione che ci viene mostrata.
Direi che da queste premesse si capisce subito che la puntata mi è piaciuta e mi ha colpito un sacco, come da un bel po' la serie non riusciva a fare.
Si riparte esattamente da dove ci eravamo lasciati, su una strada deserta con Daryl, Sasha e Abraham che stanno affrontando il gruppo di un certo Negan, che, a quanto pare, controlla tutto nei dintorni. La supponenza e sicurezza con cui gli uomini di Negan, specialmente il loro capo, si muovono rende meglio di qualsiasi altra cosa il loro status nei dintorni. Sono evidentemente abituati ad essere ubbiditi senza discussioni, a non avere nessun tipo di resistenza da parte di chi sottomettono, ad uccidere senza pietà ed impunemente per fare valere la loro "opinione".
Peccato per loro che, finalmente, Nicotero sa esattamente cos'è Daryl, specie se si arrabbia, e cioè una macchina da guerra. Infatti, dietro l'apparente acquiescenza, prima uccide l'uomo che doveva rubare tutto ciò che rimaneva nel camion e poi fa saltare in aria con tranquillità tutto il gruppo di Negan con un lanciarazzi. Il tutto senza neanche avere il fiatone. E finalmente il Daryl che amiamo è tornato, dopo un periodo di sbandamento totale.
Nel frattempo ad Alexandria Rick and company stanno continuando la loro passeggiata tra gli Zombie. Ecco, devo ammettere che in questa parte un po' di magagnette autoriali ci sono state, anche se Nicotero le ha "nascoste" molto bene.
Per esempio, come si fa a fare due chiacchere in gruppo, anche se a bassa voce, a pochi passi da centinaia di Zombie, senza essere "beccati" da loro?
Ma si può superare questo "errore" facilmente grazie agli shock che ci aspettano subito dopo: Rick affida a padre Gabriel Judith. Avete capito bene! La affida al vigliacco, traditore e spia padre Gabriel. Un po' inverosimile direi, anche se è la prima indicazione di dove ci vuole portare la puntata, al cambiamento delle persone. Così come è un inverosimile che Judith non faccia una piega in tutto questo, ma questa è veramente una venalità.
E l'altro shock, direte voi? Semplice, Sam, il figlio piccolo di Jessie crolla, come ci si aspettava da mesi e si mette a fare scenate in mezzo agli Zombie che, ovviamente, fanno gli Zombie e cominciano a mangiarselo. Incredibile come nella sua mente abbia confuso le parole, che Carol gli ha detto per fargli accettare la realtà della situazione, con una condanna a morte. Ed ecco il solito messaggio che la serie continua a ripeterci: se non sei adatto e resistente a tutto in questo nuovo mondo muori senza se e senza ma.
Ovviamente Jessie dà fuori di matto nel vedersi mangiare il figlio sotto gli occhi ed anche lei viene attaccata dagli Zombie, aggrappandosi negli spasmi del dolore alla mano di Carl, obbligando così Rick (anche se un attimino esita perchè smette di usare i neuroni ma, diciamo elegantemente, il cuore) a tagliarle il braccio per liberare il figlio.
Ed a catena, questo porta Ron a prendere una pistola caduta nel parapiglia ed a sparare a chi secondo voi? Allo scemo che gli ha insegnato a sparare e che rimane lì come un imbecille a guardarlo allibito mentre lo sta per ammazzare, e cioè Rick. Grazie al cielo interviene Michonne che uccide Ron, ma questo fa fuoco lo stesso e colpisce colui che, invece, cercava di proteggere il padre, conoscendo Ron, e cioè Carl, che perde un occhio.
Intanto Carol e Morgan riprendono conoscenza e, la prima, dichiara apertamente che avrebbe dovuto uccidere Morgan da un po' per il bene di tutti. Ma Morgan sa come "prenderla" e le ricorda chi è veramente, una madre ed una moglie (anche se non sa che tipo di marito aveva) e non un macchina da guerra come vuole ostinarsi ad essere. Che sia l'inizio di un rapporto proficuo tra i due? Del resto gli opposti si attraggono.
In tutto questo Carol trova il tempo di salvare Denise (anche qui qualche chiacchera inutile sulla vita con il Wolf, ma ragazzi è "The Walking Dead" la filosofia fa parte integrante del suo modo di essere), che cerca di salvare Carl.
E qui Rick ha un altro dei suoi black-out da o tutto o niente: parte in quarta e cerca di uccidere da solo tutti gli Zombie che gli si parano davanti (solo un centinaio circa). Ma almeno questo porta tutti gli abitanti di Alexandria, compreso padre Gabriel ed Eugene, rintanati nelle loro case a seguirlo, a capire finalmente che, in questo nuovo mondo, si deve uccidere, si deve combattere per la propria vita.
Nel frattempo Enid e Glenn, dopo un'altra chiaccherata sul senso della vita, vanno a salvare Maggie e, proprio quando Glenn sembra perduto, arrivano Daryl, Sasha e Abraham che lo salvano e danno fuoco alla maggioranza degli Zombie in città (bellissima la sua espressione quando chiede spiegazioni sulla situazione e Glenn gli dice che è appena arrivato. ovviamente non sa del "cassonetto magico").
Alexandria è salva e Rick pensa di mettere in pratica il piano di Deanna, parlandone al figlio esanime. E lo scopo di questa puntata adesso è chiaro a tutti: il mondo è cambiato radicalmente, ma tutti loro possono ricostruirlo, su basi diverse da quelle precedenti, se sono disposti a rischiare ed a combattere per questo.
Puntata di sicuro ottima e incredibilmente piena di cambiamenti radicali con una regia decisamente sopra la media.
E anche il messaggo che arriverà a Negan mandato da Daryl avrà ripercussioni su tutti loro.
Ed ora a voi. Una sola preghiera: io non leggo il fumetto, ma so che molti di voi lo fanno e sanno cosa succederà a Carl. Vi pregherei di non spoilerare il tutto ai non lettori. Dato che il cliffhanger finale è proprio se Carl vivrà o meno. Se proprio ne volete parlare, magari mettete l'avviso "Spoiler" prima. Vi ringrazio in anticipo.