Sono qui a parlarvi di "Venezombia", un ebook scritto da F.T. De Nardi e pubblicato da Delos Digital nella collana Odissea Digital. Dopo il salto le mie considerazioni in merito.
Devo dire che mi sono avvicinata un po' "circospetta"a questo romanzo. L'autore non aveva mai approcciato questo tipo di storie e, onestamente, un'ennesimo libro ambientato a Venezia non mi entusiasmava troppo, pur capendo benissimo il fascino che questa città esercita sul mondo.
Ebbene, mi sono ricreduta praticamente già dopo le prime dieci righe del libro. Niente premesse e "spiegoni". Al contrario, l'autore ci catapulta immediatamente nella storia nella maniera più "violenta" ed immediata possibile, e non una "semplice" storia di Zombie, ma anche un vero e proprio thriller.
La protagonista principale del libro, una donna bellissima, di cui non vi rivelo il nome perchè fa parte della scoperta finale, si sveglia dentro una cella di un obitorio senza nessuna memoria di chi sia e perchè sia lì. Non solo, appena esce dalla stanza in cui si trova viene immediatamente immersa in una vera e propria apocalisse Zombie. Quest'apocalisse sta avvenendo su un'isoletta del Lido di Venezia, in pieno periodo del Carnevale, ed all'insaputa del mondo intero, dato l'isolamento dell'isola stessa.
Solo chi ha "causato", involontariamente, il tutto sa cosa sta succendendo e cerca di arrivare alla nostra protagonista per i suoi fini. L'involontarietà dell'accaduto non deve però trarre in inganno il lettore. Le persone che hanno fatto questo, non sono brave persone, tutt'altro.
E qui mi fermo per non spoilerarvi troppo della trama e non togliervi il divertimento della scoperta.
Perchè è proprio questo che fa questo libro, vi fa scoprire pian piano con la protagonista, che lo scopre man mano lei stessa, cosa realmente sta succendeno e perchè. Intanto tutto intorno a lei ci sono Zombie famelici, esseri umani anche peggiori degli Zombie, e medici al corrente di tutto, che sono i peggiori di tutti.
Non è un libro che porta guizzi di novità assoluta nel mondo Zombie, nel senso che non si inventa Zombie improbabili o mai visti finora. Anzi, i suoi Zombie sono molto Romeriani, con qualche apparizione di quelli veloci. E' interessante invece, cosa fa lo Zombie appena trasformato, questa sì una novità interessante, perchè la prima vittima del cannibalismo tipico della specie è proprio lo Zombie stesso.
L'autore usa la storia come una critica sociale ben precisa verso le case farmaceutiche ed il loro unico interesse, il guadagno a tutti i costi. Sulla pelle degli ammalati, ovviamente. E posso dirvi, per esperienze diretta, che ha perfettamente ragione su questo. Tanto che io penso, ch le case farmaceutiche siano peggio anche delle aziende che vendono armi. Alemno queste ultime si sa chiaramente che vendono "morte". Le prime fanno credere di vendere "cure e vita", quando in realtà, appunto, pensano solo ad incrementare i loro guadagni, letteralmente "sulla pelle altrui".
Ci sono scene molto "forti" nel libro, non tanto di genere splatter, che è presente ma in forma ridotta e solo quando necessario alla storia, quanto proprio nel comportamento degli umani che la protagonista incontra. Per me poi, che sono una donna, trattandosi di stupro, sono state veramente scioccanti, non tanto nella descrizione, che è molto "delicata" visto il tema, qaunto appunto per le emozioni che inevitabilmente questi atti causano nella protagonista, descritte molto bene, cosa che mi ha lasciato allibita, tenuto conto che l'autore è un uomo. Il che mi fa pensare a studi approfonditi su questo argomento e tutto il resto di cui parla ne libro. Questa ricerca preliminare, in generale, in un autore mi fa sempre molto piacere, perchè indica che non vuole scrivere qualcosa sugli Zombie perchè "è di moda", ma vuole scrivere soprattutto un buon libro.
Ed il bello di tutto è che, alla fine, nessuno è innocente. Nessuno si salva dall'accetta "morale" dell'autore. Tutti, in qualche modo sono colpevoli, anzi, in un certo senso, se la sono anche andata a cercare.
Altra cosa che ho apprezzato veramente, vista la tendenza a scrivere serie di libri uno legato all'altro dei nostri giorni, è che l'autore lascia un finale aperto, ma scrive molto chiaramente la parola "FINE" sotto di esso. Come a dire, da qui in avanti decidete voi cosa potrebbe succedere, io vi ho dato le basi, vi ho detto cosa penso dell'umanità in generale e di questa "umanità" in particolare, ora sta a voi: cosa faranno? Il bene o il male per il mondo? E ci sarà un'apocalisse Zombie mondiale se loro sceglieranno il male?
Il libro si legge tutto d'un fiato. Attenti quindi a leggerlo la sera, vi farà fare nottata, come ha fatto fare a me molte volte. Una volta che lo inizi fai fatica a staccartene, anche perchè non ha tempi morti, ed al giorno d'oggi pochi libri sugli Zombie possono farci dire questo.
Lo consiglio vivamente agli amanti degli Zombie e dei bei libri. Non perdetelo!
Devo dire che mi sono avvicinata un po' "circospetta"a questo romanzo. L'autore non aveva mai approcciato questo tipo di storie e, onestamente, un'ennesimo libro ambientato a Venezia non mi entusiasmava troppo, pur capendo benissimo il fascino che questa città esercita sul mondo.
Ebbene, mi sono ricreduta praticamente già dopo le prime dieci righe del libro. Niente premesse e "spiegoni". Al contrario, l'autore ci catapulta immediatamente nella storia nella maniera più "violenta" ed immediata possibile, e non una "semplice" storia di Zombie, ma anche un vero e proprio thriller.
La protagonista principale del libro, una donna bellissima, di cui non vi rivelo il nome perchè fa parte della scoperta finale, si sveglia dentro una cella di un obitorio senza nessuna memoria di chi sia e perchè sia lì. Non solo, appena esce dalla stanza in cui si trova viene immediatamente immersa in una vera e propria apocalisse Zombie. Quest'apocalisse sta avvenendo su un'isoletta del Lido di Venezia, in pieno periodo del Carnevale, ed all'insaputa del mondo intero, dato l'isolamento dell'isola stessa.
Solo chi ha "causato", involontariamente, il tutto sa cosa sta succendendo e cerca di arrivare alla nostra protagonista per i suoi fini. L'involontarietà dell'accaduto non deve però trarre in inganno il lettore. Le persone che hanno fatto questo, non sono brave persone, tutt'altro.
E qui mi fermo per non spoilerarvi troppo della trama e non togliervi il divertimento della scoperta.
Perchè è proprio questo che fa questo libro, vi fa scoprire pian piano con la protagonista, che lo scopre man mano lei stessa, cosa realmente sta succendeno e perchè. Intanto tutto intorno a lei ci sono Zombie famelici, esseri umani anche peggiori degli Zombie, e medici al corrente di tutto, che sono i peggiori di tutti.
Non è un libro che porta guizzi di novità assoluta nel mondo Zombie, nel senso che non si inventa Zombie improbabili o mai visti finora. Anzi, i suoi Zombie sono molto Romeriani, con qualche apparizione di quelli veloci. E' interessante invece, cosa fa lo Zombie appena trasformato, questa sì una novità interessante, perchè la prima vittima del cannibalismo tipico della specie è proprio lo Zombie stesso.
L'autore usa la storia come una critica sociale ben precisa verso le case farmaceutiche ed il loro unico interesse, il guadagno a tutti i costi. Sulla pelle degli ammalati, ovviamente. E posso dirvi, per esperienze diretta, che ha perfettamente ragione su questo. Tanto che io penso, ch le case farmaceutiche siano peggio anche delle aziende che vendono armi. Alemno queste ultime si sa chiaramente che vendono "morte". Le prime fanno credere di vendere "cure e vita", quando in realtà, appunto, pensano solo ad incrementare i loro guadagni, letteralmente "sulla pelle altrui".
Ci sono scene molto "forti" nel libro, non tanto di genere splatter, che è presente ma in forma ridotta e solo quando necessario alla storia, quanto proprio nel comportamento degli umani che la protagonista incontra. Per me poi, che sono una donna, trattandosi di stupro, sono state veramente scioccanti, non tanto nella descrizione, che è molto "delicata" visto il tema, qaunto appunto per le emozioni che inevitabilmente questi atti causano nella protagonista, descritte molto bene, cosa che mi ha lasciato allibita, tenuto conto che l'autore è un uomo. Il che mi fa pensare a studi approfonditi su questo argomento e tutto il resto di cui parla ne libro. Questa ricerca preliminare, in generale, in un autore mi fa sempre molto piacere, perchè indica che non vuole scrivere qualcosa sugli Zombie perchè "è di moda", ma vuole scrivere soprattutto un buon libro.
Ed il bello di tutto è che, alla fine, nessuno è innocente. Nessuno si salva dall'accetta "morale" dell'autore. Tutti, in qualche modo sono colpevoli, anzi, in un certo senso, se la sono anche andata a cercare.
Altra cosa che ho apprezzato veramente, vista la tendenza a scrivere serie di libri uno legato all'altro dei nostri giorni, è che l'autore lascia un finale aperto, ma scrive molto chiaramente la parola "FINE" sotto di esso. Come a dire, da qui in avanti decidete voi cosa potrebbe succedere, io vi ho dato le basi, vi ho detto cosa penso dell'umanità in generale e di questa "umanità" in particolare, ora sta a voi: cosa faranno? Il bene o il male per il mondo? E ci sarà un'apocalisse Zombie mondiale se loro sceglieranno il male?
Il libro si legge tutto d'un fiato. Attenti quindi a leggerlo la sera, vi farà fare nottata, come ha fatto fare a me molte volte. Una volta che lo inizi fai fatica a staccartene, anche perchè non ha tempi morti, ed al giorno d'oggi pochi libri sugli Zombie possono farci dire questo.
Lo consiglio vivamente agli amanti degli Zombie e dei bei libri. Non perdetelo!