Vi presentiamo in anteprima la recensione del film "Cell", di cui vi abbiamo parlato in questa news ed in quest'altra, tratto dall'ominimo libro di Stephen King. Vi avvisiamo sin da subito di essere a rischio di SPOILER in quanto il film recensito è stato rilasciato l'11 giugno su iTunes (mentre nei cinema americani uscirà il 6 luglio), ma l'edizione italiana uscirà solo il 14 luglio p.v..
Io sono una grande fan di Stephen King, diciamo più propriamente una maniaca vera e propria, dato che è il mio dio personale. Ed ogni volta che esce una versione cinematografica o televisiva di un suo libro mi ripropongo di vederla e di non rimanerci male, ed ogni volta ci casco e ci rimango malissimo. Perchè, veramente, non credo che ci sia autore di libri al mondo il cui lavoro sia peggio rappresentato in questi media. Anche se lui stesso partecipa alla creazione della scenggiatura, come in questo caso.
Come ha più volte dichiarato, lui ama scrivere sceneggiature ma ammette di non essere un esperto del genere e di doversi avvalere dei consigli degli esperi, appunto. Detto questo, sarà meglio che si limiti a lavorare con il suo amico e sceneggiatore Frank Darabont ("Le ali della libertà" e "Il miglio verde"), perchè con gli altri combina dei bei pasticci. E quanto mi costa dirlo!
Partiamo dal libro, dove King, che odia notoriamente i cellulari e l'effetto straniante che hanno sulle persone, spiega appunto cosa succede se un giorno questo effetto viene portato ai suoi massimi livelli con un impulso particolare, trasmesso attraverso di essi, che rende le persone rabbiose ed agggressive, all'inizio, ed, in seguito, delle parti singole di un unicum, sotto il controllo di un "Presidente", che è a sua volta il rappresentante singolo dell'insieme. Come un alveare di api e la loro regina, per farvela semplice, il cui unico scopo è la continuità della specie.
Ok, non si parla di Zombie classici Romeriani, ma molto simili ad essi nell'effetto straniante e nel seguire un unico impulso ossessivo, oltre al fatto della perdita totale della propria individualità.
A me il libro è molto piaciuto, ma, come vi ho detto sopra, tutto ciò che scrive King mi piace. Alcune cose di più altre di meno, ma tutti i suoi libri, per me, sono sopra la media rispetto agli altri. Anche il finale aperto tanto discusso, dato che l'autore lascia al lettore la decisione di cosa pensa si meriti che succeda all'umanità, in fin dei conti.
Ora arrivo al film. Già John Cusack, il protagonista principale, non mi piace come attore (sapete quelle antipatie "a pelle", oltre al fatto che lo trovo anche mediocre nel suo lavoro?), ma insieme a lui c'è Samuel L. jackson, che invece amo molto e che trovo un grande attore, quindi direi che i due si bilanciano a vicenda, ai miei occhi.
Ed infatti, Cusack sembra passato lì per caso e Jackson fa il suo lavoro onestamente come sempre, ma senza guizzi particolari, da gran professionista qual'è. La trama del libro viene stravolta, in peggio per me, per velocizzare il tutto (il libro è di 503 pagine in italiano) e spendere di meno. Ne esce un film mediocre e non all'altezza di ciò che avrebbe potuto essere, visto il libro dal quale è tratto.
Tutta la critica sociale sulla mania dei cellulari si riduce al minimo indispensabile e non è abbastanza sostenuta. Le scene migliori e più di impatto del libro, quelle iniziali, sono stravolte in peggio, così come la vita del protagonista. Ne risulta un'inizio lento, senza senso e senza una reale motivazione per la "salvezza" del protagonista dall'impulso (così chiamano ciò che ha cambiato gli esseri umani) che rende tutti gli altri Zombie. E' tutto in mano al caso.
Anche il forte legame che nel libro il protagonista ha con la sua famiglia, e che lo spinge a rischiare tutto e tutti per arrivare al figlio, viene a cadere, a causa di un cambiamento radicale nella sua storyline. SPOILER: nel libro è a Boston, città dove si trova quando il mondo cambia, per un viaggio temporaneo e sta tornando a casa, dopo avere venduto la sua grafic novel ad un prezzo esorbitante, accentuando così il senso di sconfitta che subirà nel corso dell'apocalisse successiva. Nel film, è a Boston da un anno, dopo avere abbandonato la famiglia per inseguire i suoi sogni e vorrebbe che la moglie lo facesse tornare a casa quando ha ottenuto ciò che voleva. Già questo ce lo rende meno simpatico e ci toglie un po' di empatia nei suoi confronti. Per la serie, quando ti fa comodo eh?
Parte nel suo lungo viaggio per il Maine, dove c'è suo figlio, con la compagnia di Tom, un Samuel L. Jackson che rende bene l'uomo tutto d'un pezzo che sa come cavarsela in ogni situazione e che è il classico duro dal cuore buono, e Alice, una quindicenne vicina di casa, scioccata dall'aver dovuto uccidere sua madre, impazzita sotto l'influsso dell'impulso, interpretata da Isabelle Fuhrman, senza infamia e senza lode.
Durante il viaggio vedono i cambiamenti che subiscono gli "infetti" e di cui vi ho parlato sopra, ed incontrano Jordan, interpretato da Owen Teague, un adolescente "all'antica" e per questo salvatosi insieme al suo Preside Ardai, interpretato da Stacy Keach, anche lui con una recitazione senza infamia e senza lode.
Ed anche qui tutto viene stravolto e velocizzato, in peggio, rispetto al libro, perdendo il meglio della loro lotta contro "l'alveare umano" che si sta formando sulla Terra.
Arriviamo al finale che ha lasciato tanti lettori insoddisfatti. Cosa si decide per ovviare al fatto? Ma di stravolgerlo, stravolgendo così il messaggio portante del libro, per accontentare più gente possibile. Risultato? Un gran casino, scusate il termine, senza nè capo nè coda. Senza il significato che aveva nel libro, con la sua domanda rimasta in sospeso. SPOILER: secondo te, lettore, dopo ciò che vivi ogni giorno, dopo aver visto il comportamento dei sopravvissuti che hai incontrato nel libro, specie quello dei protagonisti, la razza umana merita un'altra opportunità, così come sembra che gli possa venire data? O merita di finire e la nuova razza, senza diversità, egoismi, ma anche senza guizzi e individualità speciali, merita di prendere il suo posto?
Nel film si da un colpo al cerchio ed uno alla botte, pazzesco veramente. Andando così a finire per scontentare tutti.
Giudizio finale: da vedere? No, risparmiate i soldi per un altro film, magari con un badget più alto e che usi il libro di King come meriterebbe. E se siete amanti di King come me, risparmiatevi la rabbia nel vedere un'opportunità così bella di essere critici nei confronti della nostra società e di rendere onore agli Zombie, buttata via così.
Voto finale: 4/10.
Io sono una grande fan di Stephen King, diciamo più propriamente una maniaca vera e propria, dato che è il mio dio personale. Ed ogni volta che esce una versione cinematografica o televisiva di un suo libro mi ripropongo di vederla e di non rimanerci male, ed ogni volta ci casco e ci rimango malissimo. Perchè, veramente, non credo che ci sia autore di libri al mondo il cui lavoro sia peggio rappresentato in questi media. Anche se lui stesso partecipa alla creazione della scenggiatura, come in questo caso.
Come ha più volte dichiarato, lui ama scrivere sceneggiature ma ammette di non essere un esperto del genere e di doversi avvalere dei consigli degli esperi, appunto. Detto questo, sarà meglio che si limiti a lavorare con il suo amico e sceneggiatore Frank Darabont ("Le ali della libertà" e "Il miglio verde"), perchè con gli altri combina dei bei pasticci. E quanto mi costa dirlo!
Partiamo dal libro, dove King, che odia notoriamente i cellulari e l'effetto straniante che hanno sulle persone, spiega appunto cosa succede se un giorno questo effetto viene portato ai suoi massimi livelli con un impulso particolare, trasmesso attraverso di essi, che rende le persone rabbiose ed agggressive, all'inizio, ed, in seguito, delle parti singole di un unicum, sotto il controllo di un "Presidente", che è a sua volta il rappresentante singolo dell'insieme. Come un alveare di api e la loro regina, per farvela semplice, il cui unico scopo è la continuità della specie.
Ok, non si parla di Zombie classici Romeriani, ma molto simili ad essi nell'effetto straniante e nel seguire un unico impulso ossessivo, oltre al fatto della perdita totale della propria individualità.
A me il libro è molto piaciuto, ma, come vi ho detto sopra, tutto ciò che scrive King mi piace. Alcune cose di più altre di meno, ma tutti i suoi libri, per me, sono sopra la media rispetto agli altri. Anche il finale aperto tanto discusso, dato che l'autore lascia al lettore la decisione di cosa pensa si meriti che succeda all'umanità, in fin dei conti.
Ora arrivo al film. Già John Cusack, il protagonista principale, non mi piace come attore (sapete quelle antipatie "a pelle", oltre al fatto che lo trovo anche mediocre nel suo lavoro?), ma insieme a lui c'è Samuel L. jackson, che invece amo molto e che trovo un grande attore, quindi direi che i due si bilanciano a vicenda, ai miei occhi.
Ed infatti, Cusack sembra passato lì per caso e Jackson fa il suo lavoro onestamente come sempre, ma senza guizzi particolari, da gran professionista qual'è. La trama del libro viene stravolta, in peggio per me, per velocizzare il tutto (il libro è di 503 pagine in italiano) e spendere di meno. Ne esce un film mediocre e non all'altezza di ciò che avrebbe potuto essere, visto il libro dal quale è tratto.
Tutta la critica sociale sulla mania dei cellulari si riduce al minimo indispensabile e non è abbastanza sostenuta. Le scene migliori e più di impatto del libro, quelle iniziali, sono stravolte in peggio, così come la vita del protagonista. Ne risulta un'inizio lento, senza senso e senza una reale motivazione per la "salvezza" del protagonista dall'impulso (così chiamano ciò che ha cambiato gli esseri umani) che rende tutti gli altri Zombie. E' tutto in mano al caso.
Anche il forte legame che nel libro il protagonista ha con la sua famiglia, e che lo spinge a rischiare tutto e tutti per arrivare al figlio, viene a cadere, a causa di un cambiamento radicale nella sua storyline. SPOILER: nel libro è a Boston, città dove si trova quando il mondo cambia, per un viaggio temporaneo e sta tornando a casa, dopo avere venduto la sua grafic novel ad un prezzo esorbitante, accentuando così il senso di sconfitta che subirà nel corso dell'apocalisse successiva. Nel film, è a Boston da un anno, dopo avere abbandonato la famiglia per inseguire i suoi sogni e vorrebbe che la moglie lo facesse tornare a casa quando ha ottenuto ciò che voleva. Già questo ce lo rende meno simpatico e ci toglie un po' di empatia nei suoi confronti. Per la serie, quando ti fa comodo eh?
Parte nel suo lungo viaggio per il Maine, dove c'è suo figlio, con la compagnia di Tom, un Samuel L. Jackson che rende bene l'uomo tutto d'un pezzo che sa come cavarsela in ogni situazione e che è il classico duro dal cuore buono, e Alice, una quindicenne vicina di casa, scioccata dall'aver dovuto uccidere sua madre, impazzita sotto l'influsso dell'impulso, interpretata da Isabelle Fuhrman, senza infamia e senza lode.
Durante il viaggio vedono i cambiamenti che subiscono gli "infetti" e di cui vi ho parlato sopra, ed incontrano Jordan, interpretato da Owen Teague, un adolescente "all'antica" e per questo salvatosi insieme al suo Preside Ardai, interpretato da Stacy Keach, anche lui con una recitazione senza infamia e senza lode.
Ed anche qui tutto viene stravolto e velocizzato, in peggio, rispetto al libro, perdendo il meglio della loro lotta contro "l'alveare umano" che si sta formando sulla Terra.
Arriviamo al finale che ha lasciato tanti lettori insoddisfatti. Cosa si decide per ovviare al fatto? Ma di stravolgerlo, stravolgendo così il messaggio portante del libro, per accontentare più gente possibile. Risultato? Un gran casino, scusate il termine, senza nè capo nè coda. Senza il significato che aveva nel libro, con la sua domanda rimasta in sospeso. SPOILER: secondo te, lettore, dopo ciò che vivi ogni giorno, dopo aver visto il comportamento dei sopravvissuti che hai incontrato nel libro, specie quello dei protagonisti, la razza umana merita un'altra opportunità, così come sembra che gli possa venire data? O merita di finire e la nuova razza, senza diversità, egoismi, ma anche senza guizzi e individualità speciali, merita di prendere il suo posto?
Nel film si da un colpo al cerchio ed uno alla botte, pazzesco veramente. Andando così a finire per scontentare tutti.
Giudizio finale: da vedere? No, risparmiate i soldi per un altro film, magari con un badget più alto e che usi il libro di King come meriterebbe. E se siete amanti di King come me, risparmiatevi la rabbia nel vedere un'opportunità così bella di essere critici nei confronti della nostra società e di rendere onore agli Zombie, buttata via così.
Voto finale: 4/10.