Come ogni settimana siamo pronti a commentare con voi la nuova puntata di Z Nation, irriverente serie del canale SyFy alla quale siamo molto affezionati; abbiamo lasciato i nostri protagonisti, nel passato episodio in cerca di qualcosa di vago ed indefinito lungo le strade della cara vecchia e putrida America, una leopardiana ricerca che già puzza di guai belli grossi.
Sarò sincera, ho dovuto rivedere per due volte l'episodio per decidere cosa scrivere nella recensione. Diciamo che succede solo una cosa, c'è solo una cosa di cui parlare ed occupa per intero l'episodio, ma tale avvenimento è del tutto nebuloso, a tratti illusorio.
I nostri disgraziati, perché ormai sopravvissuti è troppo poco come aggettivo, si trovano di nuovo sulla strada, “lì fuori”, ad inseguire letteralmente il sogno di Warren; devono anche risolvere il mistero delle molteplici scomparse che hanno colpito, potremmo dire, tutta la popolazione, dato che sono rimasti quattro gatti e sono quasi tutti loro compagni.
Davanti a loro si staglia la sagoma di un autotreno abbandonato... ciuff ciuff! Mi verrebbe di dire e citerei con questa onomatopea quello che ho personalmente riconosciuto come easter egg: Thomas Trenino li segue quasi dotato di volontà propria come ha già fatto nelle Terre Desolate con il Pistolero che tutti i fan di Stephen King sicuramente ricorderanno, che piacevole sorpresa, Thomas Trenino!
Poi all'improvviso un suono familiare, un rumore stridente e ripetuto che ci riporta alla mente Silent Hill e si verifica quello che televisivamente conosciamo bene e che abbiamo avuto il piacere di osservare in Coraline e la Porta Magica o in Stranger Things o perfino in Alice nel Paese delle Meraviglie che ci turba dal 1951: il passaggio verso qualcosa di altro.
In questo caso, come dicevo, un rumore annuncia ogni volta che qualcosa sta per accadere, perché Warren e i suoi pare siano stati rapiti come tutti gli altri sopravvissuti e che siano finiti in un posto sconosciuto nelle viscere della terra, separati in gabbie o stanze e dove tra inganni, illusioni, cibo per cani e sensi perduti, né loro e né noi capiamo esattamente cosa stia succedendo.
Easter eggs a parte, non posso dire che mi sia piaciuto questo episodio, come non mi sta piacendo la stagione finora, ma al contrario di ciò che ci ha offerto nelle precedenti puntate, qui ci ha regalato momenti claustrofobici densi di ansia perché come abbiamo avuto modo d'imparare e come spesso dico, è dei viventi che dobbiamo diffidare in un'Apocalisse Zombie ed è sicuramente un vivente l'artefice di tutto questo.
Pochi Zombie ma ben utilizzati, soprattutto da coronamento a trappole, ma Lucy sa controllarli e di certo sarà fondamentale nel trovare una soluzione.
Il rumore è assordante ed è ovunque, facendo vibrare la telecamera non è chiarissimo se il suo arrivo generi una sorta di terremoto o se stia a rappresentare lo scuotimento interiore, il fastidio, provato dai protagonisti, opterei più per il secondo anche se, avendo questo fenomeno un'ampia portata, perché no?
La domanda vera dietro questo episodio è: se non è Zona l'artefice di tutto questo, chi c'è dietro?
Voto: 6/10
Frase cult: “Il mio preferito è Royal Canin!”
Sarò sincera, ho dovuto rivedere per due volte l'episodio per decidere cosa scrivere nella recensione. Diciamo che succede solo una cosa, c'è solo una cosa di cui parlare ed occupa per intero l'episodio, ma tale avvenimento è del tutto nebuloso, a tratti illusorio.
I nostri disgraziati, perché ormai sopravvissuti è troppo poco come aggettivo, si trovano di nuovo sulla strada, “lì fuori”, ad inseguire letteralmente il sogno di Warren; devono anche risolvere il mistero delle molteplici scomparse che hanno colpito, potremmo dire, tutta la popolazione, dato che sono rimasti quattro gatti e sono quasi tutti loro compagni.
Davanti a loro si staglia la sagoma di un autotreno abbandonato... ciuff ciuff! Mi verrebbe di dire e citerei con questa onomatopea quello che ho personalmente riconosciuto come easter egg: Thomas Trenino li segue quasi dotato di volontà propria come ha già fatto nelle Terre Desolate con il Pistolero che tutti i fan di Stephen King sicuramente ricorderanno, che piacevole sorpresa, Thomas Trenino!
Poi all'improvviso un suono familiare, un rumore stridente e ripetuto che ci riporta alla mente Silent Hill e si verifica quello che televisivamente conosciamo bene e che abbiamo avuto il piacere di osservare in Coraline e la Porta Magica o in Stranger Things o perfino in Alice nel Paese delle Meraviglie che ci turba dal 1951: il passaggio verso qualcosa di altro.
In questo caso, come dicevo, un rumore annuncia ogni volta che qualcosa sta per accadere, perché Warren e i suoi pare siano stati rapiti come tutti gli altri sopravvissuti e che siano finiti in un posto sconosciuto nelle viscere della terra, separati in gabbie o stanze e dove tra inganni, illusioni, cibo per cani e sensi perduti, né loro e né noi capiamo esattamente cosa stia succedendo.
Easter eggs a parte, non posso dire che mi sia piaciuto questo episodio, come non mi sta piacendo la stagione finora, ma al contrario di ciò che ci ha offerto nelle precedenti puntate, qui ci ha regalato momenti claustrofobici densi di ansia perché come abbiamo avuto modo d'imparare e come spesso dico, è dei viventi che dobbiamo diffidare in un'Apocalisse Zombie ed è sicuramente un vivente l'artefice di tutto questo.
Pochi Zombie ma ben utilizzati, soprattutto da coronamento a trappole, ma Lucy sa controllarli e di certo sarà fondamentale nel trovare una soluzione.
Il rumore è assordante ed è ovunque, facendo vibrare la telecamera non è chiarissimo se il suo arrivo generi una sorta di terremoto o se stia a rappresentare lo scuotimento interiore, il fastidio, provato dai protagonisti, opterei più per il secondo anche se, avendo questo fenomeno un'ampia portata, perché no?
La domanda vera dietro questo episodio è: se non è Zona l'artefice di tutto questo, chi c'è dietro?
Voto: 6/10
Frase cult: “Il mio preferito è Royal Canin!”