Eccoci al nostro appuntamento settimanale con un nuovo episodio di TWD! Sono sincera come sempre e mi sento di dire che secondo me se continuano a trasmettere episodi come questi primi due, hanno ottime possibilità di riprendere una buona fetta dei telespettatori perduti. Continuate a leggere per scoprire cosa ne pensiamo dell'episodio S09E02 "Il ponte" ("The Bridge").
Abbiamo passato la scorsa stagione con la sensazione che la serie stessa marcisse insieme alle sue comparse putride ma ammettiamolo, ci hanno fatto vedere due episodi non ricchissimi di colpi di scena ma ben fatti, con nuove emozioni e un nuovo modo di intendere la sopravvivenza.
Vi anticipo con un piccolissimo spoiler che a fine episodio, l'anteprima del terzo episodio sembrerà ribaltare questa visione ottimistica ma in entrambi i casi sarà di certo una gran bella scoperta. Coraggio TWD, ce la puoi fare!
Gli accordi sono chiari, il Santuario vuole aiuto? Bene, dovranno collaborare a riparare il ponte.
Sembra tutto diverso adesso, un cartello dice "futuro" ed è a forma di freccia che più che un'indicazione sembra una bussola quasi, non è solo una direzione ma la giusta direzione da seguire.
Come dice giustamente Re Ezechiel, "Senza ponti non ci sarebbero scambi"e senza ponti nessuno potrebbe sopravvivere, è un insegnamento antico come l'uomo stesso.
I ponti uniscono e rendono possibile lo sviluppo della civiltà, Roma con il suo Tevere, Brooklyn con il suo ponte, il Nilo e la possibilità di utilizzarlo per unire le città in un grande regno; i Nuovi Padri Fondatori probabilmente immaginano questo per la nuova America che stanno costruendo.
Ma. C'è un ma.
Non tutti collaborano al grande progetto, anzi, disertano e spariscono nel nulla e sappiamo già di chi stiamo parlando, l'abbiamo capito chiaramente dalla frase scritta sul muro del Santuario nello scorso episodio: i Salvatori vogliono essere salvati.
Ciò sta facendo emergere un palpabile malcontento e alcuni di quelli che sono rimasti tendono a non voler mantenere l'armonia che invece appare regnare nel resto della popolazione della Nuova Nazione Umana, se così posso chiamarla.
Rick dice a Carol che è complicato e si riferisce a tutta la faccenda nella sua complessità, il ponte è solo un pretesto per parlarne ma è tutta la loro esistenza ad essere complicata. Allo stato attuale delle cose ognuno sembra avere un'idea indipendente di ciò che bisogna fare e questo non collima con l'apparenza generale di direzione unitaria e giusta verso il futuro di cui parlavamo all'inizio.
Si tratta di un'apparenza o anche di una speranza nella migliore delle ipotesi e questo accade in tutte le società, anche nella nostra, quindi non dobbiamo stupirci, si tratta di meccanismi sociali verosimili e TWD è molto bravo a renderli e a proporceli quasi come se stessimo guardando un documentario su di un ipotetico futuro.
Il per me anonimo ex Salvatore buono e carino che somiglia a quello che fa la pubblicità del noto sito di prenotazione online di strutture alberghiere che conosciamo tutti per il suo "famo 100?", fa un'osservazione molto intelligente che riprende le fila dell'ultima lettera di Carl e ci fa di nuovo riflettere sulla labile differenza, la quasi inesistente membrana che separa i buoni dai cattivi o almeno i loro metodi.
Il Santuario è un'ex fabbrica, un terreno aspro, una struttura decadente (e usano i Vaganti come spaventapasseri… questo lo trovo terribilmente divertente) e ha quindi bisogno di aiuto, in più non ha armi e agli occhi di tutti ciò avviene per ottimi motivi, quindi quei cittadini vanno protetti ma in cambio devono lavorare, …vi ricorda niente?
Il Renegade dell'Apocalisse è quello che sta dando più problemi di tutti e riassume in sé diversi degli errori del sistema che si sta cercando di creare tra i sopravvissuti; è un soggetto pericoloso per la comunità e se la cerca continuamente, mette a rischio le vite degli altri ma sta lavorando come tutti!
Sta facendo il suo lavoro, non gli piace, ma è a costruire il ponte, odia quella gente ma il ponte serve pure a lui come gli servono cibo e risorse.
Allora qual è il problema?
Il potere.
L'averlo avuto ed essere stati conquistati, il vederselo togliere. Si tratta di una cosa successa un po' a tutti, anche a Rick e ai suoi, quindi suppongo che avremmo dovuto aspettarcelo!
I problemi non finiscono qua ma neanche le sorprese! Il finale infatti ci regala un commovente dialogo, un colpo di scena inaspettato e un paio di strani avvistamenti…
Voto: 8! Mi è piaciuta parecchio!
Frase cult: "Quel ponte non è il futuro, è un monumento ai morti" e "Le senti? Sono rane che richiamano all'accoppiamento, deve esserci un vero festino di rane là fuori!"
Abbiamo passato la scorsa stagione con la sensazione che la serie stessa marcisse insieme alle sue comparse putride ma ammettiamolo, ci hanno fatto vedere due episodi non ricchissimi di colpi di scena ma ben fatti, con nuove emozioni e un nuovo modo di intendere la sopravvivenza.
Vi anticipo con un piccolissimo spoiler che a fine episodio, l'anteprima del terzo episodio sembrerà ribaltare questa visione ottimistica ma in entrambi i casi sarà di certo una gran bella scoperta. Coraggio TWD, ce la puoi fare!
Gli accordi sono chiari, il Santuario vuole aiuto? Bene, dovranno collaborare a riparare il ponte.
Sembra tutto diverso adesso, un cartello dice "futuro" ed è a forma di freccia che più che un'indicazione sembra una bussola quasi, non è solo una direzione ma la giusta direzione da seguire.
Come dice giustamente Re Ezechiel, "Senza ponti non ci sarebbero scambi"e senza ponti nessuno potrebbe sopravvivere, è un insegnamento antico come l'uomo stesso.
I ponti uniscono e rendono possibile lo sviluppo della civiltà, Roma con il suo Tevere, Brooklyn con il suo ponte, il Nilo e la possibilità di utilizzarlo per unire le città in un grande regno; i Nuovi Padri Fondatori probabilmente immaginano questo per la nuova America che stanno costruendo.
Ma. C'è un ma.
Non tutti collaborano al grande progetto, anzi, disertano e spariscono nel nulla e sappiamo già di chi stiamo parlando, l'abbiamo capito chiaramente dalla frase scritta sul muro del Santuario nello scorso episodio: i Salvatori vogliono essere salvati.
Ciò sta facendo emergere un palpabile malcontento e alcuni di quelli che sono rimasti tendono a non voler mantenere l'armonia che invece appare regnare nel resto della popolazione della Nuova Nazione Umana, se così posso chiamarla.
Rick dice a Carol che è complicato e si riferisce a tutta la faccenda nella sua complessità, il ponte è solo un pretesto per parlarne ma è tutta la loro esistenza ad essere complicata. Allo stato attuale delle cose ognuno sembra avere un'idea indipendente di ciò che bisogna fare e questo non collima con l'apparenza generale di direzione unitaria e giusta verso il futuro di cui parlavamo all'inizio.
Si tratta di un'apparenza o anche di una speranza nella migliore delle ipotesi e questo accade in tutte le società, anche nella nostra, quindi non dobbiamo stupirci, si tratta di meccanismi sociali verosimili e TWD è molto bravo a renderli e a proporceli quasi come se stessimo guardando un documentario su di un ipotetico futuro.
Il per me anonimo ex Salvatore buono e carino che somiglia a quello che fa la pubblicità del noto sito di prenotazione online di strutture alberghiere che conosciamo tutti per il suo "famo 100?", fa un'osservazione molto intelligente che riprende le fila dell'ultima lettera di Carl e ci fa di nuovo riflettere sulla labile differenza, la quasi inesistente membrana che separa i buoni dai cattivi o almeno i loro metodi.
Il Santuario è un'ex fabbrica, un terreno aspro, una struttura decadente (e usano i Vaganti come spaventapasseri… questo lo trovo terribilmente divertente) e ha quindi bisogno di aiuto, in più non ha armi e agli occhi di tutti ciò avviene per ottimi motivi, quindi quei cittadini vanno protetti ma in cambio devono lavorare, …vi ricorda niente?
Il Renegade dell'Apocalisse è quello che sta dando più problemi di tutti e riassume in sé diversi degli errori del sistema che si sta cercando di creare tra i sopravvissuti; è un soggetto pericoloso per la comunità e se la cerca continuamente, mette a rischio le vite degli altri ma sta lavorando come tutti!
Sta facendo il suo lavoro, non gli piace, ma è a costruire il ponte, odia quella gente ma il ponte serve pure a lui come gli servono cibo e risorse.
Allora qual è il problema?
Il potere.
L'averlo avuto ed essere stati conquistati, il vederselo togliere. Si tratta di una cosa successa un po' a tutti, anche a Rick e ai suoi, quindi suppongo che avremmo dovuto aspettarcelo!
I problemi non finiscono qua ma neanche le sorprese! Il finale infatti ci regala un commovente dialogo, un colpo di scena inaspettato e un paio di strani avvistamenti…
Voto: 8! Mi è piaciuta parecchio!
Frase cult: "Quel ponte non è il futuro, è un monumento ai morti" e "Le senti? Sono rane che richiamano all'accoppiamento, deve esserci un vero festino di rane là fuori!"
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