La serie Goosebumps ("Piccoli brividi") avrebbe dovuto godere di una trasposizione cinematografica ben prima di quella del 2015 con Jack Black. Se volete conoscere l'idea che aveva in mente il nostro zietto George Andrew Romero per la versione cinematografica di Welcome to Dead House (da noi "La casa della morte") non avete che da continuare nella news!
Welcome to Dead House (aka "La casa della morte") è il primo libro con cui, nel 1992, Robert Lawrence Stine inaugura la fortunatissima serie di romanzi per ragazzi Goosebumps.
Sulla scia del successo della collana venne prima realizzata, nel 1995, una serie tv (come vedrete più sotto), ma la Fox aveva in programma anche un lungometraggio da lanciare nel 1996 ad Halloween la cui regia sembra dovesse essere affidata a Tim Burton. Numerose furono le sceneggiature commissionate, tra queste vi era quella affidata a George A. Romero.
Non è la prima volta che una sceneggiatura richiesta a Romero sia stata poi scartata, celebre il caso di quella per il primo film di Resident Evil (per saperne di più vi rimandiamo alla nostra news George Romero e Resident Evil: un amore sfortunato).
Iniziamo col vedere la trama del romanzo Welcome to Dead House:
Ispirandosi ad un suo progetto degli anni '80 mai realizzato (Apartment Living, dove una casa si nutriva dei suoi ospiti) Romero inserì in questa sceneggiatura una casa "posseduta" dallo spirito di Foster Devries; la casa si nutre dei suoi abitanti, risucchiando la loro energia vitale fino alla morte, da cui si risveglieranno per unirsi al resto dei non-morti della città (che grazie alla nuova energia vitale raccolta potranno esistere per un altro anno, fino all'arrivo di una nuova famiglia).
La critica sociale di Romero si fa sentire anche in questo caso: il nemico è il capitalismo, rappresentato da Devries, capace di farsi servire fedelmente dai suoi ex-dipendenti spinti all'obbedienza in cambio di questa nuova forma di salario. Questo è infatti uno scambio di battute tra il rappresentante cittadino, Compton Dawes, ed il giovane protagonista Josh:
In questo incubo capitalistico sembra che i bambini, seppur obbedienti ai genitori (a loro volta succubi di Devries), siano insofferenti verso questa situazione nonostante il "futuro radioso" che viene promesso loro (lo stesso che Dawes promette a Josh per convincerlo ad abbracciare volontariamente la non-morte). Solo quando Josh sconfiggerà Devries e Dawes i bambini, scusandosi con i vivi che li hanno liberati dalla maledizione mentre lentamente svaniscono, capiranno che l'unico futuro radioso per loro è la reale morte.
Vi lasciamo ad un video che raccoglie entrambi gli episodi della serie tv "Piccoli brividi" (1995) che raccontano la storia del libro (ovviamente in una versione diversa da quella pensata da Romero, per conoscere le differenze di questo episodio tv col romanzo vi rimandiamo alla scheda italiana su Wikipedia):
Rimanete sintonizzati su ZKB per essere sempre aggiornati sull'eredità di George A. Romero!
[Fonte: Horror Studies]
Welcome to Dead House (aka "La casa della morte") è il primo libro con cui, nel 1992, Robert Lawrence Stine inaugura la fortunatissima serie di romanzi per ragazzi Goosebumps.
Sulla scia del successo della collana venne prima realizzata, nel 1995, una serie tv (come vedrete più sotto), ma la Fox aveva in programma anche un lungometraggio da lanciare nel 1996 ad Halloween la cui regia sembra dovesse essere affidata a Tim Burton. Numerose furono le sceneggiature commissionate, tra queste vi era quella affidata a George A. Romero.
Non è la prima volta che una sceneggiatura richiesta a Romero sia stata poi scartata, celebre il caso di quella per il primo film di Resident Evil (per saperne di più vi rimandiamo alla nostra news George Romero e Resident Evil: un amore sfortunato).
Iniziamo col vedere la trama del romanzo Welcome to Dead House:
La storia è ambientata in una città chiamata Dark Falls i cui abitanti sono, segretamente, dei morti viventi. Quando la famiglia Benson si trasferisce, il giovane Josh e Amanda scoprono che un raggio di una torcia è sufficiente per ridurre in polvere gli abitanti della città. Ogni anno, la città deve nutrirsi del sangue di una nuova famiglia per sostenere la loro esistenza di non-morti.Romero, pur mantenendo i nomi dei vari personaggi ed un'ossatura simile a quella del romanzo, apporta delle novità alla storia: nel libro gli Zombie nascono a causa di una fuoriuscita di gas dalla locale fabbrica (cosa che ricorda Il ritorno del morti viventi) mentre il regista di Pittsburg aveva in mente di far derivare tutto dalla maledizione del defunto magnate locale (tale Foster Devries) che ha trovato il modo di governare sulla città e sui suoi abitanti grazie ad un potere sovrannaturale.
Ispirandosi ad un suo progetto degli anni '80 mai realizzato (Apartment Living, dove una casa si nutriva dei suoi ospiti) Romero inserì in questa sceneggiatura una casa "posseduta" dallo spirito di Foster Devries; la casa si nutre dei suoi abitanti, risucchiando la loro energia vitale fino alla morte, da cui si risveglieranno per unirsi al resto dei non-morti della città (che grazie alla nuova energia vitale raccolta potranno esistere per un altro anno, fino all'arrivo di una nuova famiglia).
La critica sociale di Romero si fa sentire anche in questo caso: il nemico è il capitalismo, rappresentato da Devries, capace di farsi servire fedelmente dai suoi ex-dipendenti spinti all'obbedienza in cambio di questa nuova forma di salario. Questo è infatti uno scambio di battute tra il rappresentante cittadino, Compton Dawes, ed il giovane protagonista Josh:
[Compton Dawes] Chi dà vita alla casa… dà vita a Foster Devries. In qualche modo... continua a esistere... all'interno delle stesse mura della casa che amava. Ed essendo un uomo che onora i suoi obblighi... paga coloro che lo hanno servito... dando loro... l'immortalità.Nel romanzo le famiglie sarebbero semplicemente state uccise e dissanguate per alimentare il nucleo cittadino originale, nel film invece si sarebbero uniti agli sfortunati non-morti ed avrebbero dovuto seguire le regole imposte dal "padrone": come rimanere in eterno entro i confini di Dark Falls, accettare tutte le regole di Devries ed offrire annualmente nuove vittime per i sostentamento della città/azienda. Quindi rispetto alla morte a seguito di predazione, troviamo una non-esistenza succube di un lavoro che si nutre dell'anima.
[Josh] Trasformandoli in cadaveri ambulanti... come te!
In questo incubo capitalistico sembra che i bambini, seppur obbedienti ai genitori (a loro volta succubi di Devries), siano insofferenti verso questa situazione nonostante il "futuro radioso" che viene promesso loro (lo stesso che Dawes promette a Josh per convincerlo ad abbracciare volontariamente la non-morte). Solo quando Josh sconfiggerà Devries e Dawes i bambini, scusandosi con i vivi che li hanno liberati dalla maledizione mentre lentamente svaniscono, capiranno che l'unico futuro radioso per loro è la reale morte.
Vi lasciamo ad un video che raccoglie entrambi gli episodi della serie tv "Piccoli brividi" (1995) che raccontano la storia del libro (ovviamente in una versione diversa da quella pensata da Romero, per conoscere le differenze di questo episodio tv col romanzo vi rimandiamo alla scheda italiana su Wikipedia):
Piccoli brividi - La Casa Della Morte - Parti 1 e 2 - Completa il capitolo
Rimanete sintonizzati su ZKB per essere sempre aggiornati sull'eredità di George A. Romero!
[Fonte: Horror Studies]
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