Non più demoni lovecraftiani ma orde di morti viventi. “Lovecraft Country” non proseguirà, come annunciato da HBO a inizio luglio, nonostante il sorprendente finale della prima stagione e l’attesa dei fan. Misha Green, produttore esecutivo nonché sceneggiatrice della serie, ha pensato bene però di rivelare in un tweet alcuni dettagli della trama di “Supremacy”, la seconda stagione. Prosegui nella news per tutti i dettagli.
Se “Lovecraft Country” si basava sull’omonimo romanzo di Matt Ruff, la storia di “Supremacy” è farina del sacco di Green e dei suoi collaboratori. Ci troviamo “in a new world”, un’America distopica occupata dai Sovereign States of America e divisa in quattro parti: un Jefferson Commonwealth nel nord-est, la New Negro Republic a sud, le Tribal Nations of the West nella parte occidentale, nel mezzo le Whitelands. E proprio qui sta il dettaglio più interessante per le nostre orecchie.
Come ha scritto Green in un tweet successivo, le Whitelands sono occupate da orde di Zombie, la maggior parte dei quali lenti, altri più veloci. Una volta contenuta l’epidemia, originata da un incantesimo che ha trasformato alcuni esseri umani in Zombie, i morti viventi sono stati confinati nelle zone centrali del continente, una sorta di terra di nessuno fra gli stati americani.
È evidente che “Lovecraft Country: Supremacy” si proponeva di espandere notevolmente i confini narrativi del romanzo. In che direzione? Il fatto che l’America sia divisa in quattro e sia necessaria una terra di nessuno fra gli stati può farci pensare a una palese ostilità tra di loro.
La distinzione fra Zombie lenti e veloci è stata proposta recentemente anche da Zack Snyder nel suo Army of the dead. Lì l’élite dei veloci, più intelligenti degli altri, crea una sorta di società primitiva all’interno della murata Las Vegas, che (spoiler!) nel finale però viene disintegrata da una bomba.
“Supremacy” avrebbe portato avanti questo discorso? Cosa avrebbero fatto gli Zombie delle Whitelands? Si sarebbero organizzati dando vita a una loro Republic of the Dead (o Land of the dead…) e avrebbero dato del filo da torcere ai bellicosi vivi?
Purtroppo, ciò che conosciamo è ben poco, anche solo per fantasticare. Non sappiamo se “Supremacy” vedrà mai la luce, ma l’avremmo addentata con famelico piacere.
[Fonte: Bloody Disgusting]
Se “Lovecraft Country” si basava sull’omonimo romanzo di Matt Ruff, la storia di “Supremacy” è farina del sacco di Green e dei suoi collaboratori. Ci troviamo “in a new world”, un’America distopica occupata dai Sovereign States of America e divisa in quattro parti: un Jefferson Commonwealth nel nord-est, la New Negro Republic a sud, le Tribal Nations of the West nella parte occidentale, nel mezzo le Whitelands. E proprio qui sta il dettaglio più interessante per le nostre orecchie.
Come ha scritto Green in un tweet successivo, le Whitelands sono occupate da orde di Zombie, la maggior parte dei quali lenti, altri più veloci. Una volta contenuta l’epidemia, originata da un incantesimo che ha trasformato alcuni esseri umani in Zombie, i morti viventi sono stati confinati nelle zone centrali del continente, una sorta di terra di nessuno fra gli stati americani.
È evidente che “Lovecraft Country: Supremacy” si proponeva di espandere notevolmente i confini narrativi del romanzo. In che direzione? Il fatto che l’America sia divisa in quattro e sia necessaria una terra di nessuno fra gli stati può farci pensare a una palese ostilità tra di loro.
La distinzione fra Zombie lenti e veloci è stata proposta recentemente anche da Zack Snyder nel suo Army of the dead. Lì l’élite dei veloci, più intelligenti degli altri, crea una sorta di società primitiva all’interno della murata Las Vegas, che (spoiler!) nel finale però viene disintegrata da una bomba.
“Supremacy” avrebbe portato avanti questo discorso? Cosa avrebbero fatto gli Zombie delle Whitelands? Si sarebbero organizzati dando vita a una loro Republic of the Dead (o Land of the dead…) e avrebbero dato del filo da torcere ai bellicosi vivi?
Purtroppo, ciò che conosciamo è ben poco, anche solo per fantasticare. Non sappiamo se “Supremacy” vedrà mai la luce, ma l’avremmo addentata con famelico piacere.
[Fonte: Bloody Disgusting]
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